domenica 21 agosto 2016

Darkher - Realms : la bellezza infinita dell'oscurità

(Recensione di Realms di Darkher)


Il debutto. Che concetto variopinto. Iniziare in un determinato modo può non significare nulla o, invece, può dare il via ad un grande successo o ad una clamorosa sconfitta. Nella musica debuttare bene significa, qualche volta, reggere un peso molto grande perché tutti si aspetteranno che i passi successivi siano, quanto meno, all'altezza di quel primo lavoro. Invece abbiamo tanti esempi di gruppi che si sono sudata la maglia prima di avere la riconoscenza voluta.

Credo che sia chiaro che oggi vi parliamo di un debutto, almeno per quanto riguarda il formato LP. A firmare quest'opera prima è un'artista che si rifugia dietro il nome di Darkher e che, all'anagrafe, risponde al nome di Jayn H. Wissenberg. Il disco che recensiamo, con infinito entusiasmo, s'intitola Realms ed è una meraviglia.



Questo è un lavoro in bianco e nero dove il nero è molto più predominante del bianco. E' un lavoro di luci in mezzo alla nebbia. E' un lavoro che fa venire in mente la poetica di Edgar Allan Poe perché è spettrale e romantico allo stesso tempo. Ma la cosa fondamentale è che è un lavoro genuino senza alcun tipo di forzatura. Non ci sono imposizioni stilistiche o musicali. E' un disco che suona come deve suonare. E' di una bellezza sconvolgente, è ipnotico per l'insistenza maniacale con la quale si ripetono certe linee di chitarra su delle batterie che marciano instancabilmente senza mai correre. Questa è la base alla quale vengono aggiunte un'infinità di tracce distorte, di suoni che sembrano non finire mai, di cori stregati. Non vi basta? Neanche a me. A questo punto entra in gioco l'elemento fondamentale: la voce. La Wissenberg canta divinamente ed è un passo avanti a due voci squisite come quelle di Natasha Khan dei Bat For Lashes e della grande Chelsea Wolfe. Non è un complimento da poco ma è meritatissimo. Nel gioco dei contrasti, che spesso donna il potere dell'unicità, la base strumentale e la voce sono gli opposti che si cercano, si trovano e non si sopportano. La musica è acida, cattiva, oscura; la voce è celestiale, pulita, incantevole. La musica si esalta con la voce e viceversa. E' quel tocco in più che fa la differenza. I paragoni con la Wolfe potrebbero essere tanti ma Darkher ha il coraggio di osare molto di più, di esaltare i contrasti, di abbracciare di più l'oscurità.

Realms è un disco che finisce troppo presto, e non perché sia corto. I tre quarti d'ora distribuiti in nove canzoni sono intensi ed avvolgenti ma lasciano l'ascoltatore con sete. Si può fare un complimento maggiore? E' il potere ipnotico che sa di stregoneria. E' un incantesimo che ci trasporta in un bosco a mezzanotte sapendo che l'unica via d'uscita è quella di inseguire quella voce senza chiederci dove ci porterà.



L'aspetto meraviglioso di questo disco è che non è un lavoro complesso. Non basa la sua buona riuscita nella quantità ma ci dimostra come giocando con la dinamica, con i respiri, con gli strati sonori si può essere molto più diretti ed effettivi. Non ci sono virtuosismi ma il risultato finale è perfetto perché arriva in blocco e non lascia la tua testa. E' un disco che ti fa venire voglia di vedere Darkher dal vivo col grande sospetto che l'incantesimo sarà ancora più intenso.



L'ascolto di Hollow Veil è un primo assaggio di quello che è l'intero disco. Il brano si apre come un processione spettrale della quale siamo testimoni. Guardiamo con paura e fascino ma con la sicurezza di stare a distanza, o almeno è quel che crediamo. Ad un certo punto anche noi facciamo parte di quella processione e non possiamo fuggire. Ecco, l'incantesimo ha funzionato.
Wars invece è la grinta. Le urla delle chitarre vengono messe in ordine da una linea di batteria squisita. E' maestosa, è una celebrazione scura.
Per finire vi consiglio Lament, ultima traccia del disco. Come indica il suo nome questa è una canzoni viscerale ed intima. Viscerale perché tira fuori con urgenza qualcosa che abbiamo dentro ma è intima perché diventa un messaggio per pochi, per quelli che sanno ascoltare.

Realms è un disco senza tempo. E' un debutto impressionante che catapulterà Darkher ad una posizione privilegiata. Quella di quelle muse oscure, di quelle voci celestiali affascinate con l'ombra. Così come indica il nome del progetto c'è la parte migliore di essere femmina, quella bellezza pura, e viene messa al servizio dell'oscurità. Un contrasto meraviglioso che da secoli e secoli affascina l'uomo. Realms è una perla nera da tenersi stretto. 

Voto 9,5/10
Darkher - Realms
Prophecy Productions
Uscita 19.08.2016

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