mercoledì 5 aprile 2017

Azarath - In Extremis: col controllo in mano

(Recensione di In Extremis degli Azarath)


Come tutte le cose nella vita la musica ha bisogno di educazione. L'udito dev'essere abituato ad ascoltare e a riconoscere cose valide o meno in quello che sente. Per quello quando qualcosa è obiettivamente valida salta subito alla vista. E per quello non è assolutamente corretto chiudersi a un numero limitato di generi. E' fondamentale ascoltare un sacco di musica diversa, ed è l'unico modo di capire che si è di fronte a qualcosa di valido o meno.

In Extremis è il sesto LP dei polacchi Azarath e mette fine ad una lunga parentesi di sei anni dal loro ultimo lavoro. E' un disco brutale, ben suonato, senza pause che mette in chiaro che la band non è l'ultima arrivata, anzi, che ha la personalità autorevole per essere un punto di riferimento dentro del black/death metal. Si sente un'impronta "classica" dentro alla musica della band, l'utilizzo di un suono consolidato che predilige ritmiche energiche, portate avanti soprattutto da Inferno, ex-batterista dei Behemoth, voci graffianti ma limpide, infatti è da ringraziare che si raggiunge un alto grado di comprensione di quello che il gruppo canta, e chitarre che denotano la storia della band. Infatti per quanto riguarda quest'ultimo "riparto" è evidente l'origine anni 90 del gruppo.

In Extremis

Come detto in precedenza In Extremis è un disco pesante e diretto che mette insieme musica e parole. Le stesse tematiche oscure, a tratti violente, trovano un riflesso nella musica, che non cerca assolutamente di essere riflessiva. Infatti questo lavoro degli Azarath è un tripudio di violenza. Per quello la batteria non ha alcuna intenzione di abbassare il tempo, il basso cavalca alla impazzita e le chitarre costruiscono dei riff affilati come coltelli. Tutto si muove su quella lama affilata pronta a tagliare.

In Extremis

Il black metal e il death metal possono piacere o meno. Possono essere profondamente ostici per certe orecchie, ma per chi ha un anima musicale ci dovrà essere la riconoscenza di stare di fronte ad un disco molto ben suonato. In Extremis è contundente e, lo dico un'altra volta, autorevole. Viene fuori con una sicurezza salda che denota che gli Azarath avevano idee chiare da portare avanti con formule collaudatissime.

Azarath

Vi approfondisco due canzoni di questo disco.
La prima è The Slain God. Questo brano abbassa leggermente i bpm diventando più ipnotico, anche perché i riff di chitarra abbracciano sonorità più orientali. Si capisce l'oscurità che viene cantata. Si sente questa forza evocativa.
La seconda è Sign of Apophis. Molto più brutale dell'altra. Fa capire l'intensità messa in gioco dalla band. Senza respiri, senza mollare la presa su quello che si vuole comunicare. Drastica, aggressiva, instancabile. 


In Extremis simboleggia molto fedelmente la sensazione che viene fuori ascoltando questo disco, perché ci si sente appesi ad un filo che sembra stare per spezzarsi da un momento all'altro. E' questa tensione quella che porta avanti questo sesto disco degli Azarath, una tensione difficile da controllare. La band ha il controllo e si diverte ad averlo.

Voto 8/10
Azarath - In Extremis
Agonia Records
Uscita 07.04.2017

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