martedì 20 giugno 2017

American - Violate and Control: il mostro siamo noi

(Recensione di Violate and Control degli American)


Sono sempre stato molto sorpreso della quantità di violenza che viene tollerata socialmente. Avere un'arma da fuoco con la quale difendersi sembra essere un diritto irrinunciabile per tante persone. Senza mai pensare che qualcosa del genere comporta tante altre cose, come la possibilità di mettere delle armi in mano di ragazzi che non si rendono conto del peso che hanno. Occhio, il mio discorso non è pacifista ma tende a mettere l'accento su quello che non va nel nostro mondo, su questa benevolenza di fronte a certe attitudini, considerate, ormai, normali.

Ho parlato della violenza perché credo che sia un elemento innegabile, che esiste nell'uomo sin dall'inizio della sua esistenza. E in questo senso mi sembra che la chiave sia quella di riuscir a canalizzare correttamente una pulsione così importante. Dal mio punto di vista la musica è chiave in quella linea. Grazie a lei riusciamo ad avere il controllo, a buttare giù tutta quella energia sia suonandola che ascoltandola.
Non so fino a che punto questi elementi siano presenti nella musica degli American, almeno in modo consapevole, ma il disco del quale mi occupo quest'oggi, intitolato Violate and Control, è un disco che mi suggerisce apertamente questa dimensione. Questo grazie all'aria rarefatta che viene fuori dall'insieme di black metal e noise. Infatti questo è un disco che, volutamente, cerca di essere sgradevole, che non ha alcuna intenzione di lasciare degli spiragli di bellezza. Il risultato è intenso, è un disco granitico che t'investe senza chiedere il minimo permesso. Perché alla fine le cose "naturali" sono proprio così, esistono e basta.

Violate and Control

In questo Violate and Control c'è una voluta ricerca di un sound tosto, sporco, low-fi. Per quello il black metal proposto dagli American è un black metal di scuola americana. Distinzione che non è minore e sulla quale si potrebbero, se non è stato già fatto, scrivere tanti libri. Dalla mia ottica personale la differenza principale la denoto dell'utilizzo diversificato delle fonte d'ispirazione. C'è qualcosa di molto più urbano ed industriale in questo lavoro. E' un disco frutto della parte grigia della modernità, di tutto quello che significa progredire ma che non si dice, di quello che si nasconde sotto un metaforico tappeto con la speranza che nessuno verrà mai a sollevarlo. Per quello i due mondi musicali che confinano col genere principale portato dalla band sono quelli del noise e dell'industrial metal. C'è bisogno di rumore in questo lavoro, perché è il rumore quello che s'incolla a tutto il resto ed insieme creano questa figura orrenda che assomiglia ad un neonato gigante e deforme che si nutre di tutto quello che trova a portata di mano.

Ancora una volta ho a che fare con un disco che in realtà prende una sostanza materiale. Violate and Control è talmente omogeneo da sembrare un elemento della tavola periodica. Questa è la magia della musica, la sua capacità di andare oltre al semplice arte, se mai l'arte può essere chiamato semplice, per diventare qualcosa di concreto. Può piacere o meno ma questo lavoro degli American è ossessivo, presente ed inesauribile.

American

Come detto prima siamo di fronte ad un monolite tostissimo e, di conseguenza, è difficile scegliere un brano piuttosto di un altro ma mi avventuro a sceglierne due.
Il primo è Amorous and Subdued, brano che da un'idea di quello che è la band. Una drum machine ossessiva sulla quale riff oscuri di chitarra costruiscono la base perfetta per lasciare spazio ad una voce indistinta, volutamente coperta dalla parte strumentale, perché dev'essere una sfida ascoltare questi brani, una sfida di comprensione e di empatia verso l'antipatia. Non è un brano scioccante come tanti brani di black metal ma ha quell'acidità tipica della noise.
La seconda è Defecting Ways. Forse questo brano è abbastanza illuminante per quanto riguarda la parte industrial che sento così dentro a questo lavoro. Infatti gran parte della base iniziale viaggia sotto alla programmazione elettronica. Per quello trovo che questo lavoro sia un riflesso molto fedele di quello che io intendo come versante americana del metal.

Nella vita abbiamo un ventaglio di emozioni. Abbiamo aspetti positivi ed altri negativi. Forse la chiave del successo non sta tanto nel riuscir a vivere con quelli positivi ma imparare a aver a che fare con quelli negativi, a dominarli. Per questo Violate and Control mi sembra un ottimo esempio di come riversare la violenza e l'aberrazione in tre quarti d'ora. American è una faccia della medaglia che, anche se si vede molto di meno, esiste e non si deve dimenticare mai.

Voto 8/10
American - Violate and Control
Sentient Ruin Laboratories
Uscita 23.06.2017



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